VIAGGIARE LEGGERI
Giugno, penultima gara del nostro calendario sociale prima della pausa estiva. Arrivati in prossimità del ritrovo, che individuo facilmente dai numerosi podisti che già circolano in zona, c'è poco del clima prevacanziero da chiusura delle scuole. C'è ancora tempo per pensare a spiagge e pomeriggi indolenti.
Oggi ci confrontiamo con la Run For Cup, oggi è ancora gara. Nell'ampio spazio del Viale della Civiltà e del Lavoro cerco il gonfiabile della partenza e lo individuo ondeggiare lieve sotto il Colosseo quadrato: l'EUR... sempre Roma, eppure quanta distanza tra la città millenaria di cupole e vicoli, di balconi e sanpietrini e l'ariosa geometria dei palazzoni dell'EUR: la razionale linearità degli ampi vialoni e l'assoluta consistenza delle loro perpendicolarità. Incroci, rotonde, giardini, aiuole, fontane... tutto molto ordinato. C'è la stessa morbidezza artistica di una cittadina dei mattoncini LEGO. Sempre Roma comunque.
La gara è relativamente giovane, terza edizione ed il percorso è un'incognita. Lo speaker annuncia che il percorso va goduto ma non è gara da personale. Ho capito, anche oggi bisogna faticare! Dopo lo sparo, nel corso dei nostri 10 km, scopriremo che le salite non mancano e che non sono ne lievi, ne brevi. Nella corsa e soprattutto nei momenti di maggior fatica come nell'affrontare pendenze abbastanza ripide, anche i minimi particolari sembrano assumere una grande importanza. Come ridurre al minimo il "peso" aggiuntivo che ci portiamo dietro. Ecco allora l'attenzione su materiali tecnici e traspiranti, scarpe super leggere che valutiamo tramite la differenza in grammi ed il tabù per chi vuole andare forte di correre con pesi aggiuntivi come bottigliette, chiavi, lettori ecc... Spesso vengo guardata con sospetto per i vari braccialetti che solitamente indosso (poco più di pezzi di spago) o per l'abitudine necessaria di correre con le chiavi: differenze di pochi grammi appunto e certi commenti a volte mi fanno sorridere. Eppure il peso nella corsa è fondamentale. Perché per volare si sa, bisogna essere leggeri. Ma non è certo questione di bilancia. Bisogna essere disposti a tagliare gli ormeggi, sganciarsi dalla riva e essere pronti per la traversata. Non è sempre facile, lo riconosco, e molti sono le ansie, responsabilità e preoccupazioni che ci incollano al suolo, che rendono i nostri passi difficoltosi come correre nella melma.
Concentrati! Mi rimproverano i tecnici. Non hanno torto lo so, ma spesso è solo quando riesco a liberare la mente, a correre con il sorriso, a non temere una brutta prestazione che corro davvero leggera, che sto davvero bene.
Gara divertente = ottima prestazione. Equivalenza da fanta-matematica eppure... Un giorno mia madre guardandomi ragazzina in una bella giornata primaverile disse a mio padre "Com'è bella oggi" e lui sorridendo gli rispose "No. E' molto felice". Perché quello che sentiamo traspare; essere pronti a partire, a spendersi, portandosi dietro solo la nostra voglia di andare e il nostro coraggio. L'unica cosa che voglio con me è la forza di una rara sinergia, la presenza oramai irrinunciabile della mia squadra. Contro ogni previsione, smentendo le parole dello speaker per me oggi è personale... lo sarebbe comunque. Perché ho corso bene, perché mi sono divertita, perché ero felice.
Viaggiare leggeri.
Annalisa Gabriele