APPIA RUN

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Quote Appia Run

Ritrovo e Arrivo: Stadio Nando Martellini
Partenza: via delle Terme di Caracalla.
Percorso: saliscendi attraverso la Storia.

Si potrebbe anche non scrivere altro. Mi rendo conto di quanto questa sia una facile semplificazione, un giochino banale da trafiletto di giornale, ma la collocazione di questa gara rappresenta una perfetta sintesi fra l'atletica e la nostra città: per una volta la nostra Roma torna a vestire quegli antichi fasti che tanto la rendono affascinante, lontana dai quartieri trafficati, dai servizi inesistenti e dalle periferie di confine. Ne possiamo assaporare il gusto antico di tufo e basolato, i colori seppia di pomice e leucitite, le eterne lotte tra la resistenza di antiche mura e l'abbraccio secolare delle edere che tutto vincono.

Bella Roma così, così come noi non la guardiamo mai, esasperati dai suoi affanni, assuefatti ai suoi inganni. Bella Roma così, così come la vedono i turisti, disponibile e languida, caratteristica e romantica, sognante e suggestiva nei percorsi consigliati dalle cartine di viaggio. Il visitatore ripartirà forse domani portandosi dietro come souvenir un ricordo patinato, a noi rimane la realtà dietro il velo. Ma anche noi oggi, passando sotto l'Arco di Druso e la Porta di S. Sebastiano, correndo sull'Appia antica, possiamo godere di tanta magnificenza. Per farlo bisogna mediare e scendere a patti con il nostro agonismo perché in fondo quelli che calziamo non sono sandali da passeggio e bermuda, non scendiamo composti da un pullman extralusso alla porte delle catacombe di San Callisto, ma partiamo al tuono di uno sparo con carica marziale alla conquista della nostra gara.

Alla nostra destra lo Stadio di atletica a cui molti di noi versano spesso obolo di sudore e fatica. Si parte! Il resto lo scriverà il nostro fiato e il rumore tambureggiante dei passi del gruppo. Dove abbiamo tenuto, dove abbiamo sofferto, dove abbiamo lasciato il freno e mollato le gambe. Gara vera, gara fino in fondo. Ma non vale la pena prendersi troppo sul  serio rischiando di perderci qualcosa di bello. Perché a volte sono i particolari a dare senso a tutto. Come il trovarsi vicini in partenza, l'attendersi e il cercarsi all'arrivo. Il sorriso di una bimba che indica e saluta proprio me o la sopresa, dopo una discesa precipitosa, di trovare dietro una curva un suonatore di violino stonato. Note incerte e antiquate a cullare una corsa da cavalleria rusticana nello scenario di pollini sospesi del Parco della Caffarella. Alcune immagini sembrano messaggi in bottiglia diretti solo a noi che vale la pena leggere.

Quando ripenserò a l'Appia Run di quest'anno forse non ricorderò il mio tempo finale o dove e chi ho superato o ha superato me. Ma il suono scordato di un vecchio violino mi riporterà ad oggi. Mi troverò a sorridere senza motivo e a scoprirmi inaspettatamente felice.

Stupenda coma al solito la nostra partecipazione: oramai voliamo agilmente sopra i 100 e teniamo il punto contro il CAT, conquistando il 4° posto. Quote

 

Annalisa Gabriele

 

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