CORSA DEI SANTI 2014
Abbiamo cercato e ricercato, ma pare che il Santo patrono dei runner non sia stato ancora nominato... così a occhio potremmo scegliere San Firmino, quello che si festeggia correndo per le strade di Pamplona inseguiti dai tori. Pazzi loro, pazzi un po' noi, diciamo che ci sta. Oppure potremmo puntare più in alto, fino a San Paolo che dice "mi protendo nella corsa per afferrarlo..." (sta parlando, ovviamente, di cose più serie della maglia di quello davanti, come potremmo fare noi, o dell'ultimo bicchiere d'acqua al ristoro) o anche "ho combattuto la buona battaglia, ho completato la corsa"... e uno pensa che forse era un maratoneta pure lui...
Comunque sia, archiviato questo excursus agiografico, torniamo alla nostra corsa dei Santi, quella di quest'anno, quella con cui festeggiavamo i nostri due anni da ramarre, quella che dovevamo correre pianino, visto che il giorno dopo ci aspettavano 21 km su e giù per le colline del Chianti... che sono dolci solo finché la strada sterrata non le attacca giusto sulla linea più impervia come se il concetto di tornante non fosse mai stato inventato... Queste le premesse, appunto, sennonché sarà stata l'aria piacevole, la compagnia, le ripetute che drogano le gambe e non ti fanno più distinguere il passo da allenamento da quello da gara, fatto sta che dopo i primi chilometri ci siamo dimenticate ogni cautela e siamo partite a razzo lasciandoci indietro le amiche con cui si era detto di darsi un passo ragionevole. E naturalmente arrivate in cima alla salita di via Merulana e con davanti una bella discesa la ragione era l'ultimo dei pensieri...
Follia? Ma sana follia, perché questa corsa dei Santi è stata una delle più belle di questi anni da ramarre, con le gambe impegnate ma il fiato a sufficienza per darsi delle matte ad ogni chilometro macinato venti o trenta secondi più veloce del previsto, le bellezze di Roma che scorrono di fianco e ti fanno perdonare anche i soliti imbecilli che attraversano la strada nei momenti più importuni e i vigili che li dovrebbero bloccare e invece se ne fregano... Agli ultimi cinquecento metri lanciate verso San Pietro abbiamo smesso di dirci che dovevamo frenare e abbiamo semplicemente accettato una verità semplice e forse un po' umiliante: proprio non ci sappiamo programmare... Finché il fiato c'è tanto vale usarlo e poi si vedrà... Quindi a farsi benedire la prodezza e benvenuto il personal best della stagione. Al gazebo dei ramarri ci aspettano le torte e per lo meno la velocità ti garantisce di godersi un po' di scelta in più nonostante i duecento festosi ramarri che hanno festeggiato con noi questi Ognissanti.
Laura e Luisa Cotta Ramosino
2 Novembre 2014