HO RAGGIUNTO LA LUNA
Correre è piacevole: la mezza, cioè i ventuno chilometri, sono divertenti ma la maratona è un'altra cosa. La definirei un'esperienza mistica. La preparazione è di circa tre-quattro mesi intensi, un vero e proprio lavoro che io non sono riuscita a fare... non ero pronta. Per cui ero demotivata e non volevo più farla, poi le amiche hanno insistito e non ho mollato.
Aleticamente ci sono, faccio tanto sport, ma per una maratona corro poco purtroppo... e la maratona si corre. Quest'estate non riuscivo a portare a termine i dieci km ed ora ne ho fatti quarantadue, 26 correndo ed il resto alternato a camminata, ma non potevo fare di meglio. Spaventatissima da tutte le controindicazioni che ci possono essere e gli inviti degli amici alla prudenza, mi sono incamminata sotto una pioggerellina battente e diretta all'appuntamento, accompagnata da mio marito. La giornata era umida e fredda, abbiamo corso i primi 25 km sotto la pioggia (ad un certo punto mi sentivo il braccio intorpidito). Per un grosso tratto ho corso con le amiche Lisa e Francesca che mi hanno aiutato tanto. Sapete qual è il problema? Parto veloce e, all'inizio, sono sempre davanti loro, poi non reggo e mi superano tutti. Loro mi hanno obbligato ad un passo costante, ma sempre troppo per una Maratona.
È stata bella la partenza: questo fiume di gente colorata e un po' pazza, che si muove. Tanti stranieri, specie francesi, hanno corso insieme a me incoraggiandomi. Gente che ci incitava all'inizio non c'era, ma arrivata sul Lungotevere (altezza Ponte Garibaldi), essere chiamata da Francesco Sammarco, mi ha fatto un enorme piacere, senza contare gli altri volti ramarri incontrati durante il percorso, Susanita i Di Pietrantonio...
Trentadue chilometri sono passati allegramente, credetemi, perché più ti avvicini al centro e più l'atmosfera è festosa, ti inebri di tutto quell'entusiasmo... la mia intenzione era di arrivare al trentaseiesimo dagli amici del ristoro ramarro. Ho fatto un po' di scena con un allungo, avevo ancora energie... tutti mi chiamavano, si preoccupavano, "tutto bene Fulvié?". Dopo... gli ultimi 7 km sono infiniti, arrivata a Via Nazionale, superato il tunnel, ho visto mio marito e mio cognato che gridavano "dai sei uscita dal tunnel!". Ma la cosa che mi ha commosso è stata mio marito che ha corso con me gli ultimi 800 metri, poi l'hanno bloccato. Io ho tagliato il traguardo da sola con allungo di cinquanta metri. Ho pianto e non so perché.
Morale: Roma è difficile, i sampietrini ti ammazzano nella normalità, figuriamoci se piove. Ringrazio tutti, le amiche Francesca e Lisa soprattutto, Francesco per avermi rincuorato sulle mie perplessità e sui consigli che seguo sempre sull'arrivare bene, Sandro per avermi detto le parole giuste. Infine Luca Pretolani perché abbiamo iniziato questo film insieme. La prossima volta farò meglio, perché più corri e più ti diverti.
Fulvia Grazioli
23 Marzo 2015