TEMPO DI BILANCI
Al rientro dalla gara di ieri la mia auto si infila nella galleria di alberi autunnali che le foglie morenti accendono di arancio, l'ultimo tratto della Portuense prima di arrivare nei pressi di casa mia. E' bello. Siamo quasi in inverno ma non si direbbe, siamo alla fine di quest'anno che mi sembra appena cominciato e forse sarebbe anche il momento di fermarsi e stendere il classico bilancio. Ma io non lo farò. Guardo sempre avanti. La prossima gara, il prossimo obiettivo, un nuovo progetto, perché sono una podista soprattutto nella testa dove i miei sogni e le mie aspettative corrono sicuramente più veloci delle mie gambe.
Così ritornando a casa, le immaggini della Best Woman, più che una valutazione, rinforzano in me l'idea che niente è mai come te l'aspetti. Previsioni e strategie sono soggette a innumerevoli varianti che sarebbe ingenuo pensare di gestire e calcolare in anticipo. A cominciare dalla più banale: ma non doveva piovere? Quindi è fatalismo? Que sera, sera? Finche la barca va... ecc, ecc...? Assolutamente no! Arrivare pronti è fondamentale per raggiungere il risultato prefisso, consapevoli dei propri limiti e del proprio stato di forma per poter gestire le forze. Sapere dove è per noi realistico arrivare in quel momento... ma puntare solo un po' più su, tanto per non mettere troppi lacci ai nostri sogni. Poi bisogna essere pronti a tutto perché in quel giorno, proprio quel giorno su cui tanto avevi puntato, può andare tutto storto (la famosa legge di Murphy), ma anche inaspettatamente tutto liscio. Il nostro quarto posto di società dietro alle grandi, invece, ha rispecchiato in pieno le nostre previsioni e l'inizio di questo anno insieme si apre con il brutto vizio che non riusciamo a toglierci: stare in compagnia e divertirsi con la scusa di correre.
Mentre oramai sono sotto casa, già nella testa si affacciano nuovi piani futuri. Voglia di migliorarsi, di costruire un nuovo castello, di arrivare un passo più in là... aspettative zero, accontentarsi mai!
Annalisa Gabriele