IL FOTONE

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Quote Un raggio di sole filtra dalla finestra del mio salotto per terminare la sua corsa, di milioni di chilometri, contro il muro dipinto di giallo da mia moglie. Un epilogo squallido, una morte stupida per il fotone che era convinto di esser venuto al mondo per uno scopo più nobile. Il fotone, che tutti chiamavano PQW34TY-C.12, sapeva di essere uno dei sopravvissuti alla selezione avvenuta lungo il viaggio appena concluso. Si ricordava tutti i compagni di viaggio: la dolce 5LPO-S; il duro UTG5-C, il secchione simpatico ma a volte pedante UYHZ54-B e si era dispiaciuto tantissimo quando si dovette separare da UC947-C. Erano amici d'infanzia: sempre insieme, indivisibili come un protone ed un neutrone, ma molto più snelli e agili. Nati dalla stessa fusione nucleare, si consideravano gemelli. Avevano fatto un viaggio lunghissimo per giungere alla fotosfera del sole ed entrambi si erano meravigliati nell'attraversare le celle convettive e rendersi conto che si erano già dissolte.

Il loro viaggio aveva avuto inizio e tutto l'universo era a loro disposizione: galassie, nebulose, buchi neri. Mentre decidevano dove andare, UC947-C si distrasse e in un attosecondo s'incamminò in un'altra direzione; adesso starà viaggiando verso una galassia lontana, oppure sarà finito contro una pietra spaziale. Durante il viaggio, che alla loro velocità dura circa 5 minuti, dopo aver superato gorghi, protuberanze e cirri, PQW34TY-C.12 aveva conosciuto altri fotoni. Alcuni, come lui, si godevano il viaggio ed il panorama, altri invece erano sovraeccitati. Molti furono fermati prima di entrare nell'atmosfera terrestre, perchè il nostro pianeta non ama il caos, almeno quello altrui.

Il fotone aveva freddo, sempre più freddo, man mano che si allontanava dal sole. Forse era la vecchiaia, ma lui pensava che la colpa fosse del progresso che modifica il mondo. Ripensando alla sua infanzia, non perdeva occasione di ricordare ai suoi compagni di viaggio come fossero cambiate le stagioni, che ultimamente vi erano state molte più tempeste solari e macchie; lui attribuiva tutto ciò al progresso e non si lasciava convincere dagli altri che la causa potesse essere l'invecchiamento. “No, no.” insisteva “La colpa è delle generazioni di oggi; non sono come noi. Loro preferiscono il nucleo alla corona e poi sono più fredde, senza ideali.”

Nella discesa sulla Terra conobbe 7UW-S. Era molto dolce e simpatica. Entrarono subito in sintonia, scambiandosi cortesie e qualche confidenza. Venne a sapere che lei era originaria di una parte più interna del Sole, e si notava dal modo di pensare, da come si meravigliasse di tutto e anche dall'accento: più forte e secco. Lei era più anziana, ma a ben vedere non vi era differenza apparente. Lei si fermo contro il muro di casa; era convinta di poterlo attraversare, di trapassarlo come aveva già fatto con le nuvole e il fumo degli aeroplani. Invece dopo aver evitato le foglie di un albero ed esser passata indenne tra le piume di un uccellino... BAM! Non si era accorta di nulla.

Come un intruso PQW34TY-C.12 entra in casa mia, si guarda attorno e mi vede: sono seduto ad uno sgabello e sto scrivendo questo racconto. Annusa l’aroma del caffè, ne è rapito. Non si sofferma ad osservarmi oltre, vorrebbe avvicinarsi, trapassare il profumo intenso e sbirciare cosa io abbia scritto di lui, ma non può farlo... BAM! Quote

 

Prospero Borea

 

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